Cenni storici
Il comune di Samarate conosce i primi insediamenti umani probabilmente in epoca pre-romana e comunque certamente durante il periodo romano, quando costituisce una propaggine agricola di Gallarate, che proprio in quegli anni comincia ad assumere una certa importanza sotto l’aspetto militare e commerciale, anche in quanto luogo di transito lungo la strada che porta da Milano al Ticino.
Con la diffusione del Cristianesimo, Samarate diventò un piccolo villaggio compreso nei confini del Contado del Seprio e appartenente alla diocesi di Milano; con la costituzione delle pievi, Samarate dipese prima da quella di Arsago e quindi, dopo il VII secolo, dalla pieve di Gallarate, quando quest’ultima diventò capo-pieve.
Con la diffusione del Cristianesimo, Samarate diventò un piccolo villaggio compreso nei confini del Contado del Seprio e appartenente alla diocesi di Milano; con la costituzione delle pievi, Samarate dipese prima da quella di Arsago e quindi, dopo il VII secolo, dalla pieve di Gallarate, quando quest’ultima diventò capo-pieve.
|
È probabilmente in quel periodo che venne costruita la chiesa dedicata ai Santi Gervaso e Protaso, i due martiri milanesi che ricevettero una notevole venerazione nella chiesa ambrosiana dei primi secoli. Questa venne ampiamente ristrutturata nel XVIII secolo quando divenne sede della Confraternita dei "Codini".
A causa probabilmente delle continue esondazioni dell'Arno, l'abitato di Samarate si spostò verso nord e attorno all'anno 1100 venne edificata la nuova chiesa parrocchiale del SS. Salvatore, che resistette fino a quando, dopo parecchi secoli, necessitava di urgenti e radicali riparazioni si decise di edificare una nuova chiesa: l'attuale SS. Trinità. La chiesa del SS. Salvatore venne abbattuta nel 1887. |
L'antica chiesa parrocchiale di Verghera, costruita alla fine del '300 e poi ristrutturata in epoca barocca, fu demolita intorno al 1960 per costruire una nuova chiesa che ricovera all'interno alcune delle suppellettili ed opere pittoriche antiche.
Sempre a Verghera nel Cimitero c'è la chiesa di S. Bernardo: edificio consacrato nel 1563, è stato poi demolito e ricostruito ex novo negli anni '70. |
|
|
Degno di nota è l'oratorio di San Rocco. La presenza della congregazione umiliata in Samarate sarebbe alle origini della fondazione di questo edificio sacro. La dedica a San Rocco è databile verso la fine del '400 quando il culto del santo è connesso con le ondate di peste del 1477-1485 (nei suoi pressi vi era il Lazzaretto). Ricostruita tra il 1680 e il 1720 per volere del Conte Giovanni Castiglioni, contiene ancor oggi un bell'affresco degli inizi del cinquecento e alcuni stucchi, affreschi e tele del settecento.
|
Della fine del settecento è la chiesa parrocchiale della SS. Trinità che sovrasta con la sua imponente mole la vasta e antica Piazza Grande, oggi Piazza Italia. La chiesa, costruita in stile tardo barocco dall'architetto Giulio Galliori, che fu anche architetto della fabbrica del Duomo di Milano, contiene stucchi rococò e suppellettili pittoriche dal XVI al XX secolo, tra cui spiccano i quadri di Melchiorre Gherardini, Biagio Bellotti e Camillo Procaccini. Tra le pitture del XX secolo vi sono gli affreschi di Mario Grandi e due pale di Gariboldi e di Rossini. L'altare barocco è in marmi policromi finemente lavorati dai Buzzi di Viggiù alla fine del Settecento. Il campanile è invece di fine ottocento.
|
|
|
La chiesa parrocchiale di San Macario, o della "Purificazione di Maria Vergine", risale al XIV secolo. È caratterizzata da una varietà di stili, a causa dei rimaneggiamenti di cui è stata oggetto nel corso dei secoli. Nonostante tutto, però, conserva un'aura barocca, sia nella struttura architettonica, che nella qualità dei suppellettili che ne adornano l'interno. I rimaneggiamenti più importanti risalgono alla fine dell'Ottocento ed inizio Novecento. La piccola e raffinata torre campanaria è stata aggiunta alla struttura dell'edificio sacro nel Settecento. La chiesa della Purificazione di Maria Vergine ha degli interni molto ricchi, ed artisticamente importanti, a partire dalle sculture lignee fino agli altari ed all'urna risalente al XVIII secolo conservante i resti di San Macario.
|
Coevo, ma in Cascina Sopra a San Macario, è l'interessante complesso di Villa, oratorio di S. Giuseppe e cascine rurali, perfettamente mantenuto.
|
|
|
Nella frazione di San Macario si segnala l'oratorio degli Angeli Custodi dalla facciata in laterizio con garbati accenni rococò e interno decorato a stucchi, edificato nel 1760 in stile tardo barocco, è stato rimaneggiato a metà del 1800.
Anche il Mausoleo Ricci oggi Cappella Civica, nel Cimitero di Samarate, è un significativo esempio del gusto eclettico dei primi del '900 (arch. Crespi Balbi - 1916). |
È dei primi del '900 l'inizio della costruzione della chiesa di S. Genoveffa e S. Andrea nella frazione di Cascina Costa. La posa della prima pietra va fatta risalire all'anno 1901 e nel 1905 viene celebrata nella chiesetta la prima messa.
|
|
|
Il 13 maggio 1956 viene posata la prima pietra della chiesa di Cascina Elisa. Viene consacrata il 28 maggio 1960 dal Card. Montini durante la sua visita pastorale. Durante "EXPO 1961" a Torino, nello stand della Diocesi di Milano è illustrato il progetto della nuova chiesa di Cascina Elisa. Con decreto del 13 giugno 1979 viene costituita dell’arcivescovo Giovanni Colombo, con territorio smembrato dalle parrocchie della Purificazione di Maria e della Santissima Trinità di Samarate, la parrocchia dei Santi Pietro e Paolo a Cascina Elisa.
|
Cronologia dei parroci
Samarate
Cerchiamo ora di ricostruire la successione dei parroci di Samarate, attraverso le notizie reperite all'Archivio Spirituale della Diocesi di Milano e attraverso gli archivi parrocchiali, che però ci danno informazioni solo a partire dal XVI secolo (epoca di Carlo Borromeo).
1394 - ???? | don Bonino Puricelli |
1455 - ???? | don Petrum de ... |
1560 - 1570 | don Francesco Crespi compare come primo parroco nei registri parrocchiali. Risulta però errato questo nome, se ci si riferisce alla visita di Padre Leonetto Chiavone, effettuata nel 1566, nella quale si parla del parroco Johannes Alojsium de Nibia (Luigi Nibbio), mentre compare come vicecurato un Bernardino Crespi. |
1570 - 1626 | don Gerolamo Chiesa |
1626 - 1629 | non ci sono notizie di parroci a Samarate |
1629 - 1632 | don Giovanni Battista Longhi |
1632 - 1659 | don Francesco Maria Palazzo/i |
1659 - 1669 | don Carlo Taeggia |
1669 - 1679 | don Francesco Maria Gallo |
1679 - 1682 | don Filippo Giacomo Mazzuchelli |
1682 - 1698 | don Francesco Rosnati |
1698 - 1712 | don Giovanni Pietro Curioni |
1712 - 1741 | don Carlo Maria Maino |
1741 - 1759 | don Giacomo Oggioni |
1760 - 1768 | don Giuseppe Antonio Luvini |
1768 - 1793 | don Cristoforo Ramazzotti |
1793 - 1826 | don Giuseppe Antonio Branca |
1826 - 1833 | don Giovanni Battista Giudici |
1833 - 1844 | don Giovanni Rossetti |
1845 - 1865 | don Luigi Trombini |
1866 - 1887 | don Luigi Lodini |
1887 - 1894 | don Virginio Civati |
1894 - 1908 | don Andrea Colombo |
1908 - 1952 | don Antonio Spreafico |
1952 - 1988 | don Riccardo Lavazza |
1988 - 2002 | don Costanzo Belotti |
2002 - 2008 | don Cesare Gerosa |
Verghera
Si sa che la richiesta di edificare una chiesa per gli abitanti di Verghera risale al 1394, ma è difficile stabilire quando la chiesa venne ultimata e quando vi si insediò il primo parroco.
1455 - ???? | don Cristophorum de Besutio |
???? - 1570 | don Ambrosius de Mediolano |
1570 - 1596 | don Pietro Gratiano compare a capo della comunità di Verghera in uno "status cleri" datato 1572, in cui si dice che è figlio di un Bernardo "dal loco di Busto grandi" e che ha 31 anni. Ebbe la cura della parrocchia per volere dello stesso Carlo Borromeo. Questa notizia pone, però, qualche problema, dal momento che, nei registri parrocchiali compare, negli anni tra il 1574 e il 1577, il nome di un altro prete: don Protaso Ferrazzeno, che si definisce "curato di S. Maria della Cassina Verghera". Tra il 1586 e il 1595, poi, troviamo il nome di Giuseppe Graziano, confermato anche dalla visita pastorale del 1596, nella quale si dice che egli ha 32 anni; deve trattarsi dunque di un altro sacerdote. Anche costui, però, è originario di Busto Arsizio, luogo in cui risiedono i suoi fratelli. |
1596 - 1606 | non ci sono notizie di parroci a Verghera |
1606 - 1621 | don Giovanni Antonio Parravicino |
1621 - 1627 | don Tobia Candiano |
1627 - 1631 | don Giuseppe Mauro/i |
1631 - 1657 | don Giovanni Pietro Bonetti |
1658 - 1676 | don Giovanni Martignoni. |
1676 - 1727 | don Giovanni Battista Rimoldi |
1728 - 1780 | don Lorenzo Rosnati |
1780 - 1813 | don Ambrogio Lepori |
1813 - 1814 | don Daniele Milani |
1814 - 1870 | don Giovanni Mazzucchelli |
1871 - 1926 | don Luigi Brambilla |
1926 - 1956 | don Tancredi Giacchetti |
1957 - 1990 | don Mario Restelli |
1990 - 1993 | don Gianni Guzzetti |
1994 - 2008 | don Giovanni Bosetti |
San Macario
L'erezione a Parrocchia di San Macario (allora Cascina del Manzo) risale al 1610. È da quella data che parte l'elenco dei parroci succedutisi nella sede della parrocchia della "Purificazione di Maria Vergine".
1610 - 1619 | don Giovanni Battista Ferrari |
1619 - 1624 | don Francesco Biumo |
1624 - 1660 | don Domenico Piantanida |
1660 - 1670 | don Giovanni Ambrogio Magnoli |
1670 - 1685 | don Pietro Francesco Aresino |
1685 - 1692 | don Cristoforo Milano |
1692 - 1712 | don Francesco Bernardino Ferrari |
1712 - 1749 | don Giovanni Maria Tizzone |
1749 - 1782 | don Annibale Rosnati |
1782 - 1795 | don Giuseppe Piantanida |
1795 - 1812 | don Giacomo Macchi |
1812 - 1848 | don Giovanni Luciani |
1848 - 1849 | don Luigi Novelli |
1849 - 1852 | don Antonio Castiglioni |
1852 - 1869 | don Pietro Perabò |
1869 - 1875 | don Carlo Montoli |
1875 - 1891 | don Ambrogio Macchi |
1891 - 1898 | don Pietro Oliva |
1898 - 1926 | don Angelo Melli |
1926 - 1927 | don Ambrogio Guffanti (provvisorio) |
1927 - 1928 | don Pasquale Zeni |
1928 - 1930 | don Carlo Cozzi (provvisorio) |
1930 - 1940 | don Ambrogio Rabolini |
1940 - 1983 | don Celestino Cazzaniga |
1983 - 2005 | don Paolo Donato |
2005 - 2010 | don Giampietro Corbetta |
Cascina Elisa
L'erezione a Parrocchia di Cascina Elisa risale al 1973. Dal 1973 al 1979, la parrocchia di Cascina Elisa dipendeva dalla parrocchia di San Macario.
1979 - 2005 | don Gianmario Maino |
2005 - 2008 | don Cesare Gerosa |
Comunità Pastorale "Maria Madre della Speranza"
In data 1 ottobre 2008 viene fondata la Comunità Pastorale "Maria Madre della Speranza" composta inizialmente dalle Parrocchie dei Santi Pietro e Paolo e SS. Trinità in Samarate e Natività di Maria Vergine in Verghera di Samarate.
In data 2 settembre 2010 la Comunità Pastorale viene ampliata con l'inserimento della Parrocchia Purificazione di Maria Vergine in San Macario di Samarate.
In data 2 settembre 2010 la Comunità Pastorale viene ampliata con l'inserimento della Parrocchia Purificazione di Maria Vergine in San Macario di Samarate.
2008 - 2011 | don Cesare Gerosa |
2011 - 2019 | don Quirino Daniotti |
2019 - Oggi | don Nicola Ippolito |