Istruzioni circa i 4 incontri del
parroco coi nubendi
Il
primo incontro, fatto possibilmente un anno prima delle nozze, serve al
parroco per rendersi conto del grado di fede dei fidanzati e per proporre
l’opportuno itinerario di fede in preparazione al matrimonio.
Dopo il Corso, i nubendi vanno dal parroco dove ha la dimora uno dei due fidanzati per riprendere il cammino verso il matrimonio (non andare in Comune prima di aver incontrato il parroco!). Si può fare la licenza ad altro parroco.
Il secondo incontro (da fare non più di 6 mesi prima delle nozze) è la valutazione circa la fruttuosità dell’itinerario di fede proposto e la verifica dell’utilità del corso prematrimoniale frequentato.
In quell’occasione:
Si cominci a compilare la parte dei dati anagrafici della posizione matrimoniale
Si consegni la domanda di matrimonio
Si chiedano i documenti religiosi: battesimo, cresima ed eventuale prova testimoniale di stato libero(questi documenti non possono essere di data superiore ai 6 mesi); si ritiri l’attestato di partecipazione al Corso dei fidanzati
Si presentino eventuali richieste di licenza o dispensa all’Ordinario
Si chiedano ai fidanzati le fotocopie del certificato anagrafico contestuale di residenza, cittadinanza e stato civile
Si invitino i nubendi a prendere appuntamento in Comune
N.B. Se si deve fare richiesta di licenza all’Ordinario la si fa a questo punto, prima del processicolo; ottenuta la licenza, si va avanti col processicolo.
Nel
terzo incontro:
Si
discuta insieme sulla domanda di matrimonio consegnata;
Si
proceda all’esame dei fidanzati
Si
faccia la richiesta di pubblicazioni alla casa comunale
Si
faccia la richiesta di pubblicazioni canoniche
Nel quarto incontro si
proceda alla spiegazione del rito del matrimonio e si indichi concretamente
come premettere al matrimonio la celebrazione della penitenza
N. B.
I testimoni
devono essere maggiorenni e italiani
“Qualora l’attuale dimora
non duri da almeno un anno, le pubblicazioni
siano richieste anche nella parrocchia dell’ultimo precedente domicilio
protrattosi per almeno un anno”